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Maggioli Editore su Geoexpo

Progettazione Tecniche e Materiali

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10195
   
      Dissesto idrogeologico e stabilità dei versanti
Piergiuseppe Froldi
 
ISBN: 8891610195
Collana: Ambiente Territorio Edilizia Urbanistica
Edizione: 1
Copyright: febbraio 2015
Tipo Prodotto: Volume
Pagine: 246
Formato: 17x24
 
Euro 36,00
 
- 5%
Euro 34,20
 

 
 
Disponibilità:
 

Dissesto idrogeologico e stabilità dei versanti

Consolidamento dei pendii con palificate

Il consolidamento dei versanti e dei pendii in terreni non lapidei a mezzo di pali strutturali, costituisce ad oggi il principale e più diffuso sistema di stabilizzazione laddove sono richieste prestazioni di funzionalità, affidabilità e sicurezza caratteristiche delle opere civili edilizie e infrastrutturali.

Questo nuovo volume analizza le caratteristiche fisico-meccaniche e statico-dinamiche delle frane attive, quiescenti o potenziali per prevederne, dal punto di vista ingegneristico, la stabilità, la possibile evoluzione nel tempo e nello spazio e progettarne gli interventi di stabilizzazione a mezzo delle palificate di consolidamento.

Il campo di applicazione del testo è volutamente limitato allo studio di quei fenomeni di instabilità gravitativa che interessano i “terreni” (soils), i quali rispondono al classico criterio di rottura della meccanica dei suoli noto come criterio di Coulomb (1773), cosi’ come modificato da Terzaghi (1923) con la formulazione del principio degli sforzi efficaci. Considerata la vastità e la complessità della materia, il taglio del volume è volutamente pragmatico ed essenziale, allo scopo di configurare un approccio di stampo geotecnico e ingegneristico, pur non trascurando il rigore analitico e teorico che contraddistingue tali metodi.

Esempi di analisi e di calcoli risolti corredano i principali capitoli del testo, fornendo la chiave di lettura della parte teorica enunciata.

L'intento principale del volume è offrire una adeguata panoramica delle principali procedure di riconoscimento, analisi dei fenomeni e relativa progettazione degli interventi di stabilizzazione, al fine di permettere ai tecnici operanti nel settore (ingegneri, geologi, ecc.), di affrontarne e superare adeguatamente le problematiche connesse ai rischi reali o potenziali che gravano sulle opere e sulle vite umane.

Nell’affrontare l’iter progettuale, secondo i criteri previsti dalle NTC 2008 e dagli Eurocodici, sono privilegiate procedure semplici, basate su metodiche universalmente accettate e di non problematica applicazione; le motivazioni sono da ricercarsi nella complessità della materia, la quale, nella risoluzione dei casi reali, raramente permette l’approfondimento di tutti i suoi aspetti, lasciando quindi aperti numerosi fronti di indeterminazione.

La parte del testo dedicata all’analisi della stabilità dei versanti, può essere considerata comune nell’affrontare l’analisi anche di altri sistemi di stabilizzazione.

Piergiuseppe Froldi, laureato in Scienze Geologiche e in Ingegneria, ha svolto attività di direzione tecnica per un’importante società di geoingegneria ed esercita attualmente le professioni di Ingegnere e Geologo. Dopo aver maturato una vasta esperienza nelle discipline geotecniche e geomeccaniche, ha conseguito a Parigi, presso il prestigioso istituto universitario nazionale CNAM, il titolo di Ingegnere Geotecnico.

 

1. Fenomeni di instabilità di versante

1.1 Introduzione 
1.2 Classificazione delle frane 
1.3 Descrizione tipologica delle frane 
1.4 Anatomia delle frane 
1.5 Cause delle frane

2. Genesi e dinamica delle frane 

2.1 Introduzione 
2.2 Condizioni precedenti all’innesco 
2.3 Colate 
2.4 Condizioni di innesco delle colate 
2.5 Condizioni dinamiche delle frane 
2.6 Monitoraggio dinamico delle frane intermittenti
2.7 Evoluzione delle frane complesse 
2.8 Profilo degli spostamenti e delle velocità 
2.9 Profilo delle velocità e pressione neutra 
2.10 Interpretazione del profilo del creep

3. Calcolo della stabilità 

3.1 Introduzione 
3.2 Metodi all’equilibrio limite 
   3.2.1 Generalità
   3.2.2 Metodi dei cunei
   3.2.3 Metodi dei conci 
   3.2.4 Rottura progressiva nei metodi LEM a conci
   3.2.6 Coefficiente di sicurezza e velocità di spostamento 
   3.2.7 Scelta del Fattore di Sicurezza di progetto 
3.3 Metodi numerici

4. Spinte sulle palificate

4.1 Introduzione
4.2 Spinte locali sulle opere di sostegno 
   4.2.1 Spinte delle terre secondo Rankine (1857)
   4.2.2 Spinte delle terre secondo Coulomb (1776) 
   4.2.3 Spinte delle terre in condizioni sismiche 
4.3 Spinte globali sulle palificate immerse – i “pali passivi” 
   4.3.1 Effetto della spaziatura tra i pali ed effetto arco 
   4.3.2 Effetto delle condizioni di vincolo del palo 
   4.3.3 Effetto della disposizione plurifilare
   4.3.4 Effetto della resistenza del substrato 
   4.3.5 Effetto della distribuzione delle spinte sul palo 
   4.3.6 Effetto della posizione dei pali sul pendio 
4.4 Modelli analitici per palificate con pali distanziati 
   4.4.1 Metodi basati sulla pressione – metodi delle spinte limite
   4.4.2 Metodi basati sulla pressione – metodo di Ito & Matsui (1975)
   4.4.3 Metodi basati sugli spostamenti 
   4.4.4 Metodi disaccoppiati
4.5 Case histories 
4.6 Sollecitazioni nei pali non ancorati 
4.7 Sollecitazioni nei pali ancorati 
4.8 Resistenza al taglio per effetto bietta o spinotto

5. Ancoraggi delle palificate 

5.1 Introduzione 
5.2 Ancoraggio a barra o a trefoli metallici suborizzontali
5.3 Ancoraggio a micropalo inclinato

6. Approccio normativo con le NTC e gli Eurocodici

6.1 Introduzione 
6.2 Azioni
6.3 Resistenze del terreno e delle opere
6.4 Verifiche di sicurezza agli SLU 
6.5 Verifiche agli SLE 
6.6 Azioni sismiche – il metodo semplificato 
6.7 Interazione sismica terreno-struttura 
6.8 Azioni sismiche nella stabilità dei pendii 
6.9 Azioni sismiche nei fronti di scavo e nei rilevati 
6.10 Azioni sismiche nelle opere di sostegno tipo paratie
6.11 Azioni sismiche nelle fondazioni su pali 
6.12 Interazione terreno-struttura e azioni cinematiche sui pali

7. Opere di consolidamento con pali e tiranti con le NTC e gli Eurocodici 

7.1 Verifiche di sicurezza nei pendii naturali
7.2 Verifiche di sicurezza nei pali soggetti a carichi trasversali 
7.3 Verifiche di sicurezza nelle opere di sostegno tipo paratie 
7.4 Verifiche di sicurezza nei tiranti di ancoraggio 
• Scheda di approfondimento n. 1
  Linee guida per la certificazione di idoneità tecnica dei tiranti
  di ancoraggio per uso geotecnico di tipo attivo

8. Analisi dell’insieme opera-terreno 

8.1 Introduzione 
8.2 Azioni 
8.2.1 Palificate assimilate a fondazioni 
8.2.2 Palificate assimilate a paratie 
8.3 Modalità di rottura e/o di instabilità 
8.4 Analisi delle sollecitazioni nel palo 
   8.4.1 Schema statico 
   8.4.2 Sollecitazioni flettenti da misure in sito 
   8.4.3 Metodi di risoluzione dello schema statico 
   8.4.4 Metodi statici semplificati 
8.5 Verifiche geotecniche (SLU GEO) del terreno con le NTC
8.6 Verifiche strutturali (SLU STR) con le NTC 
8.7 Verifiche strutturali (SLU STR) dei pali in c.a. 
8.8 Verifiche strutturali (SLU STR) dei micropali 
8.9 Particolari costruttivi 
 

• Scheda di approfondimento n. 1
    Esempio di rottura di palificata da bibliografia 

• Scheda di approfondimento n. 2
   Esempio di rottura di palificata da bibliografia

• Scheda di approfondimento n. 3
   Esempio di rottura di palificata da bibliografia 

• Scheda di approfondimento n. 4
   Calcolo del palo infinitamente rigido non vincolato in testa 

• Scheda di approfondimento n. 5
   Calcolo del palo infinitamente rigido vincolato con cerniera fissa in testa 

• Scheda di approfondimento n. 6
   Profilario per armatura dei micropali – Profili HEB UNI 5397 

• Scheda di approfondimento n. 7
    Profilario per armatura dei micropali – Tubi


 
 
 
 
 
 

 
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83449
   
      Consolidamento e impermeabilizzazione dei terreni
Bosco Bernardo Bruno
 
ISBN: 8838783449
Collana: Ambiente Territorio Edilizia Urbanistica
Edizione: 1
Copyright: Settembre 2013
Tipo Prodotto: Volume
Pagine: 402
Formato: 17x24
 
Euro 44,00
 
- 5%
Euro 41,80
 

 
 
Disponibilità:
 

Consolidamento e impermeabilizzazione dei terreni

La tecnica del grouting

Geologi, ingegneri e geometri sono a diverso titolo interessati alla tecnica delle iniezioni per solidificare corpi porosi o permeabili come rocce fessurate, vuoti dei suoli, sabbie e ghiaie, murature difettose: i primi, in quanto deputati al riconoscimento dei terreni e all’individuazione delle loro caratteristiche, i secondi per l’utilizzo dei dati geotecnici nella progettazione degli interventi, i terzi per il rilievo dei siti e il posizionamento dei manufatti.

Una tecnica particolarmente complessa che questo nuovo Manuale sviluppa attraverso l’esame dei singoli trattamenti, illustrando in quattro parti, con il corredo esplicativo di numerose figure:

  1. quali sono i corpi iniettabili, cos’è un procedimento di iniezione, come si fa ad avere successo in tale campo,

  2. le sospensioni di polveri in acqua e le miscele chimiche, le loro caratteristiche, come e perché scegliere un determinato tipo di miscela,

  3. i principi e le teorie sulle iniezioni nel suolo e nelle fessure, con le osservazioni in sito e sui corpi iniettati,

  4. i diversi metodi di iniezione, controlli, documentazione, costi e tipologie di pagamento.

Risultato della profonda esperienza dell’autore, B.B. Bosco, in questa importante branca della geotecnica, il volume affronta l’intera materia nel dettaglio dei seguenti argomenti:

Parte prima
GENERALITA’

  1. Corpi Iniettabili: come iniettarli

    • Il procedimento di iniezione.

    • Successo dell’ingegneria delle iniezioni.

  2. Le più differenti miscele

    • Studi preliminari alla iniezione.

    • Chimica in pillole per l’iniezione.

Parte seconda
MISCELE DI INIEZIONE. MATERIALI PER FORMULARE LE MISCELE

  1. Caratteristiche delle miscele di iniezione

    • Materiali leganti.

  2. Sospensioni instabili.

  3. Sospensioni stabili.

  4. Sospensioni di materiali impermeabilizzanti consolidanti

    • Sospensioni di argilla.

    • Sospensioni di argilla-cemento.

    • Sospensioni di argilla-cemento-sabbia.

    • Sospensioni cemento-bentonite per TBM.

    • Sospensioni di cementi microfini.

    • Sospensioni cemill.

    • Sospensioni stabilizzate Mistra.

    • Additivi.

    • Miscele cementizie addittivate.

  5. Perché utilizzare le miscele chimiche?

    • Gel di silice teneri e duri.

    • Silacsol N.

    • Litosil.

    • Groutmaster sr 10.

    • Resine indurenti.

    • Resine epossidiche.

    • Poliuretani.

    • Nanosilici.

    • Soluzioni di silice colloidale.

    • Sospensioni aerate.

    • Sospensioni rigonfianti.

    • Come scegliere una miscela chimica.

Parte terza
INIEZIONE, PRINCIPI E TEORIE

  1. Iniezione del suolo polveroso.

  2. Iniezione delle fessure.

  3. Pressione di iniezione nelle fessure.

  4. Trattamenti combinati

    • Drenaggi ed iniezioni.

    • Tiranti ed iniezioni.

    • Tiranti coattivi ed iniezioni.

    • Tiranti, iniezioni e drenaggi.

    • Micropali, puntoni e drenaggi.

  5. Claquages o idrofessurazione.

  6. Prove di iniezione in laboratorio

    • Prove di iniezione in candela.

    • Prove di iniezione in muratura.

  7. Osservazioni in sito.

  8. Caratteristiche dei corpi iniettati.

Parte quarta
INIEZIONE E TECNICA

  1. Iniezione delle fessure in roccia

    • Tecnica multipaker sleeved pipe.

    • Metodo Grouting Intensity Number.

  2. Iniezione del terreno sciolto

    • Tubo a valvole per l’iniezione.

    • Aspetti particolari delle iniezioni.

  3. Miscela profonda

    • Deep mixing.

    • Cutter soil mixing.

  4. Tiranti.

  5. Micropali

    • Infilaggi.

    • Soil nailing

    • cloujet.

  6. Iniezione di compensazione

    • Iniezione solida.

  7. Come sollevare il terreno con l’iniezione.

  8. Iniezione ad altissima pressione, jet grouting.

  9. Controlli delle iniezioni

    • Controlli in roccia.

    • Controlli nei terreni sciolti.

  10. Controlli della perforazione

    • Horizontal directional drilling e l’iniezione.

    • Impianto di disabbiamento.

    • Pompe per fanghi.

  11. Prove di iniezione

    • Prove di iniezione in roccia.

    • Prove di iniezione in terreno trattato.

  12. Tipologia di cantiere.

  13. Macchine di cantiere

    • Preventer BOP, sas.

    • Trattamento acque e fanghi.

  14. Documentazione di cantiere.

  15. Registrazione dei parametri.


 
 
 
 
 
 

 
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84910
   
      Le analisi agli elementi finiti in geotecnica
Rabuffetti Angelo
 
ISBN: 8838784910
Collana: Ambiente Territorio Edilizia Urbanistica
Edizione: 1
Copyright: Settembre 2013
Tipo Prodotto: Volume con Software
Pagine: 214
Formato: 17x24
 
Euro 59,00
 
- 5%
Euro 56,05
 

 
 
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Le analisi agli elementi finiti in geotecnica

Valutazione di stabilità dei pendii

Con il software professionale FEA Slope Light

Naturale evoluzione dell’analisi geotecnica, le applicazioni agli elementi finiti (FEM) favoriscono lo sviluppo di procedure di calcolo performanti e straordinariamente flessibili.

Il programma agli elementi finiti bidimensionali FEA Slope per l’analisi di stabilità dei pendii (la cui versione Light è unita al volume) costituisce un passo avanti decisivo nel consapevole utilizzo dei moderni standards..

Il volume di pagine 210 presenta le nozioni essenziali di meccanica dei terreni, della teoria della viscoelasticità e sull’utilizzo del metodo SFR (Strenght Reduction Factor) mediante formulazioni rigorose e complete. Il significato di ogni termine, adeguatamente spiegato, diviene intuitivo per l’utilizzatore.

Il programma FEA Slope Light è un algoritmo FEM per la verifica geotecnica di stabilità dei pendii, a elementi piani quadrilateri a otto nodi, con analisi di tipo viscoplastico, funzione di collasso di Mohr-Coulomb, formulazione del potenziale plastico non associata e con implementazione del metodo SRF per la definizione del fattore di sicurezza.

FEA Slope Light permette l’analisi di sistemi geotecnici fino a 350 elementi finiti, due strati di terreno distinti in assenza di falda, possibilità di modellazione di sovraccarichi e analisi sismica secondo le modalità previste dalle NTC 2008.

Il manuale d’uso del software, chiaro ed esaustivo - oltre ad una serie di esempi che fungono anche da validazione nei confronti delle soluzioni “tradizionali” dei pendii - fa parte dei contenuti del volume, così precisamente organizzati:

  1. LO SCHEMA RISOLUTIVO DEGLI ALGORITMI AGLI ELEMENTI FINITI

    - Tipi di elementi finiti.

    - Condizioni al contorno.

    - Problematiche di accoppiamento.

  2. QUALCHE PRECISAZIONE SULLE SOLUZIONI FEM.

  3. BASI DI MATEMATICA DEGLI ELEMENTI FINITI

    - Le funzioni di forma e la matrice delle rigidezze.

    - Formulazione statica diretta: gli elementi asta.

    - Formulazione energetica: gli elementi trave.

    - Gli elementi bidimensionali nella formulazione energetica.

    - Coordinate globali e coordinate locali. Elementi finiti isoparametrici. La quadratura gaussiana.

  4. TEORIA DELLA PLASTICITÀ IN GEOTECNICA

    - Le soluzioni iterative.

    - La funzione di collasso (criterio di Mohr-Coulomb) e il potenziale di plasticizzazione.

    - Criterio di flusso “associato” e “non associato”. Concetto di dilatanza.

    - Altri criteri di collasso e leggi costitutive complesse.

    - La viscoplasticità.

    - Algoritmi FEM in campo plastico. Schemi applicativi.

    - Sforzi totali e sforzi efficaci nella stabilità dei pendii.

  5. IL CRITERIO DI COLLASSO DI MOHR-COULOMB NELLE APPLICAZIONI FEM

    - Richiami di meccanica del continuo.

    - Invarianti di stress e rappresentazione degli stati di sforzo.

  6. LE AZIONI SISMICHE SUI PENDII.

  7. LA RICERCA DEL FATTORE DI SICUREZZA IN GEOTECNICA

    - Il metodo SRF.

    - Il metodo con incremento dei carichi esterni.

  8. SICUREZZA E STATI LIMITE NELLA ANALISI FEM

    - Condizioni a breve e a lungo termine.

    - I metodi FEM e lo stato limite ultimo (SLU).

    - I metodi FEM e lo stato limite di esercizio (SLE).

  9. ALTRI ALGORITMI FEM IN MECCANICA DEI TERRENI E DEI FLUIDI

    - Algoritmi FEM nelle problematiche idrauliche. Il moto uniforme.

    - La consolidazione.

ESEMPI E VALIDAZIONI

Esempio 1 - Terreno granulare con ф = 30°.

Esempio 2 - Terreno granulare con ф = 40°.

Esempio 3 - Terreno coesivo in condizioni non drenate con Cu = 28,73.

Esempio 4 - Terreno dotato di attrito e coesione: ф = 15 e C = 20 KPa.

Esempio 5 - Terreno dotato di attrito e coesione: ф = 20 e C = 15 KPa.

Esempio 6 - Decadenza di precisione con adozione di maglie di elementi a triangoli.

Esempio 7 - Pendio con 2 suoli.

Esempio 8 - Pendio in condizioni sismiche.

Esempio 9 - Pendio consolidato con setti di diaframma.

Esempio 10 - Analisi di stabilità di una paratia semplicemente incastrata nel terreno.

Esempio 11 - Analisi di stabilità di una paratia puntellata all’interno dello scavo.

Esempio 12 - Analisi di stabilità di una galleria.


 
 
 
 
 
 

 
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